Gruppo Plastica ornamentale

Marianna D'Amico, Martina Schiariti, Micaela Cuzzocrea, Sharon Stilo.

Per un centesimo

Plastica ornamentale

Plastica ornamentale quotidiana

Marianna D’Amico

Intro

Con questo progetto ho voluto focalizzarmi sulla tematica inerente la spazzatura. Un problema che fa parte di molte città, in cui si parla di vera e propria emergenza. Nella parte bassa del muro ho inserito un brandello di manifesto elettorale, rendendo così il lavoro, provocatorio verso le amministrazioni che utilizzano questo argomento a scopi elettorali. In fondo resta sempre un ulteriore cumulo di immondizia e poco altro.

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per un centesimo

Martina Schiariti

Intro

L’opera nasce prestando particolare attenzione a ciò che capita a ognuno di noi nel quotidiano, quando acquistiamo un qualunque articolo in negozio. Attratti inconsciamente dai prezzi terminanti con “€ …,99; 39; 49; 79; ecc.” ci capiterà facilmente di dover pagare al cassiere una cifra terminante con lo stesso numero o simile (,49; ,79; ,29 ecc.). Il cassiere spesso non ha il centesimo da restituire e noi “Per un centesimo” non gli diamo neanche troppa importanza. Incuranti del fatto che, se non può restituirlo a noi non potrà restituirlo neanche alle persone in fila dietro di noi. Risultato? Più casse, più centesimi, più giorni, più soldi strappati dalle tasche della gente. Ruota per far capire come non è più l’uomo a far girare il denaro ma è il denaro a far girare lui e per creare un effetto ipnotico nell’osservatore dell’opera.
Opera selezionata per il Premio Nazionale delle Arti 2021 ed esposta al Masedu – Museo d’Arte Contemporanea di Sassari.

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Vanity bluff

Micaela Cuzzocrea

Intro

Da un apparente difetto fisico, nasce un lavoro che tenta di esorcizzare l’ossessione che viene spesso scaturita da un bombardamento di immagini ritoccate digitalmente. Non resta che rispondere con un “feticcio”che possa rimediare con ironia.

Sopra i riflettori

Sharon Stilo

Intro

“Facendomi ritrarre ho dato modo a me stessa di liberarsi di un timore: quello di essere osservata. Osservare e conoscere gli altri è fondamentale tanto quanto conoscere sé stessi”.
“Il progetto vigeva su un lato legato alla personalità, in questo caso alla mia. Ho chiesto così, ad alcune persone, di dedicarmi qualche minuto per osservarmi e ritrarmi utilizzando l’argilla. Inizialmente è stato complicato approcciarmi agli altri, poiché timida e in imbarazzo sotto i loro sguardi. É stato terapeutico osservare al contempo chi stava di fronte e conoscere alcune sfaccettature, di me stessa e di essi.”
In questo caso, la studentessa ha escogitato un metodo terapeutico per sfuggire alle proprie paure. Il risultato finale è una protome di un fregio contemporaneo che riporta il suo volto raffigurato da tutte le persone che ha invitato a prendersi cura di lei.

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