Storia e metodologia della critica d’arte

Il corso si propone di fornire elementi generali sull’evoluzione della critica d’arte come forma letterale e scientifica, concentrando il percorso sulla funzione “narrante” e comunicativa della “parola” e utilizzata, soprattutto a partire dal XIXº secolo, giungendo ai lemmi etimologici impegnati dalla Netflix Generation come strumento alternativo alla discussione morale, pedagogica e comunicativa dall’informazione condizionata dai social media.

Il corso, nello specifico, si propone di analizzare passaggi centrali della critica d’arte internazionale  a partire dalla convenzione artistica dell’Illuminismo – Shaftesbury, Richardson, Hogarth, Diderot, Goethe – per il Neoclassicismo  Winckelmann; per il Realismo William Morris, Viollet-Le-Duc il Metodo Morelli; per il Novecento il Metodo Storico Artistico di Erwin Panofsky, Ernst H. Gombrich e la Psicologia dell’Arte, Herbert Read, Alfred Barr, Roberto Longhi, Carlo Ludovico Ragghianti, Giulio Carlo Argan, Cesare Brandi, Pierre Restany, Giovanni Carandente, Federico Zeri, Gillo Dorfles,  Achille Bonito Oliva, Renato Barilli, Tony Godfrey. 

Per il post 2000 si provvederà inoltre a leggere durante le lezioni la ricerca documentale rivolta agli artisti e agli architetti contemporanei attraverso le interviste raccolte da Hans Ulrich Obrist sull’omonimo testo “Vite degli artisti, vite degli architetti”, UTET, 2017.

A conclusione delle lezioni è prevista una verifica scritta e orale atta a verificare le competenze acquisite dallo studente durante le lezioni.

Bibliografia generale di riferimento:

H. U. Obrist, Vita degli artisti, vita degli architetti, Milano, UTET, 2017.

G. Dorfles, L’intervallo perduto, Milano, Skira, 2012 (2006)

U. Kultermann, Storia della storia dell’arte, Vicenza, Neri Pozza, 1997.

S. Dalì , I cornuti della vecchia arte moderna, edizione (a cura di) E. Bonfanti, A. Bosquet, Milano, Abscondita, 2008.

C. Trivellin, Pierre Restany, La part des anges, Milano, Fondazione MUDIMA, 2015.