Fenomenologia delle arti contemporanee

L’avvento del Dadaismo, con Marcel Duchamp, e il ‘ready-made’, aprirono sul fronte Novecentista ad un nuovo modo di intendere la funzionalità e l’estetica nel fruire una nuova tipologia di arte.

Obiettivi formativi

Il corso si propone di fornire elementi basici ed approfonditi al fine di far comprendere allo studente l’importanza della fenomenologia (artistica, sociale, scientifica, ed antropologica) sviluppata dalle Arti Contemporanee, dalla fine del XIX secolo fino ai giorni nostri.
L’avvento del Dadaismo, con Marcel Duchamp, e il ‘ready-made’, aprirono sul fronte Novecentista ad un nuovo modo di intendere la funzionalità e l’estetica nel fruire una nuova tipologia di arte.
La pittura, un tempo indispensabile per raffigurare e rappresentare un qualsiasi soggetto (codici miniati, tele), cede il passo a quelle sperimentazioni fotografiche e tecnologiche che gli artisti in breve tempo faranno proprie per mutarle, ad esempio, in video arte, in installazioni e soprattutto in esperienze di tipo sinestetiche (esplorazione degli organi multisensoriali). Lo studio nell’ambito fenomenologico delle arti visive nasce dall’importante contributo del sociologo canadese Marshal McLuhan che espresse nel saggio ‘Understanding Media: The Extensions of Man’ (1964).
Il corso avrà l’obiettivo di analizzare con gli studenti la comparazione internazionale dei media nell’arte contemporanea in cinque periodi: Primo Novecento, Secondo Novecento, Terzo Novecento, Generazioni Baby Boomers e X, Xennials e Millennial.

Contenuti del corso

a – Primo Novecento: Op Art; dal Cubismo di Pablo Picasso al Cubismo Orfico di Sonya Terk il Dadaismo di Marcel Duchamp; il Futurismo di Fortunato Depero e il Manifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti (1909); Bauhaus in Germania: L. Moholy Nagy e Oskar Schlemmer; il Surrealismo da movimento ad azione: André Breton, Salvador Dalí, René Magritte, Max Ernst.
b – Secondo Novecento: La Scuola di New York e l’Espressionismo americano: L’Action Painting di Jackson Pollock, e le modulazioni pittoriche di Gorky, Rothko, De Kooning, Newman; il MAC (Movimento d’Arte Concreta) e la nuova funzionalità delle arti visive; Lucio Fontana e lo Spazialismo, Bruno Munari tra l’ estetica del design e l’architettura; Il Gruppo Gutai: Atsuko Tanaka; il suono nelle performance di John Cage; Yves Klein ed il codice IKB; Andy Warhol e l’icona massmediatica; Le teorie di George Maciunas nella Corrente Fluxus.
c – Terzo Novecento – Joseph Beuys e i media della natura da preservare; il Nouveau Realisme: l’Eat Art di Daniel Spoerri; Joseph Kosuth ed il verbo parola; Il Gruppo Zero, Heinz Mack e Otto Piene; George Segal e la figura umana come dramma del tempo; Le ricerche dell’Arte Programmata; L’Arte Povera e la Transavanguardia in Italia; Mario Merz ed il numero innamorato; Mimmo Paladino e la simbolica rappresentazione per una post-rinascenza; Giulio Paolini, Anselm Kiefer e l’architettura: valore ed espressione archetipa.
d – Generazioni Baby Boomers e X: – Christo e Jeanne-Claud, le installazioni nell’impatto ambientale; David LaChapelle e la fotografia tra prodotto artistico e manifesto pubblicitario; Marina Abramovic, performance del comportamento; Damien Hirst e l’utopia dello spazio nel Fantasy per una scenografia allestitiva museale; Wael Shawki tra artigianato, tradizione, glamour; Bill Viola, l’installazione multimediale come riscrittura delle quinte per il palcoscenico della contemporaneità; Daniel Buren e la toy house of buildings; Maurizio Cattelan e Robert Gober: spazi del corpo-oggetto come trasmissione dei ‘frames simbolici’ nell’individuo che abita nel pianeta Terra in una collettività condivisa; Mariko Mori: Wave UFO, per un viaggio verso il futuro; la pittura post-surrealista di Andrew Wyeth e Kara Walker.
e – Xennials e Millennial – Michel Blazy: la scarpa nella quale coltivare natura (denuncia sociale del cambiamento sull’ecosistema); Helen Marshall e l’immagine multipla; Kaws e il giocattolo negato; Nathan Sawaya: i mattoncini ‘Lego’ nuove tessere musive per configurare l’immagine visiva; Fatma Bucak ed il cordone ombelicale dell’umanità; Roberto Cuoghi: esempi di riscritture iconografiche in 3D del volto cristologico.

Al termine del corso lo studente dovrà apprendere coscienza autocritica, per mezzo di una verifica scritta e orale, sulle varie differenziazioni tra lo stile (fenomeno artistico protratto nel tempo) e lo style (fenomeno di tendenza indotto dai fattori sociali esterni). Durante la presentazione del corso si forniranno agli studenti ulteriori dettagli.

Testi consigliati

Bibliografia di riferimento per la preparazione all’esame

  • G. Romeo, #Hashtagart – Dallo stile alla neutralizzazione – appunti per una fenomenologia applicata nelle arti visive, Skira, 2019, italiano/inglese.

Un testo a scelta tra i seguenti:

  • A. G. G. Prasiliti, All’ombra del Vulcano, Il Futurismo in Sicilia e l’Etna di Marinetti, Leo S. Olschki, 2020.
  • Salvador Dalí, I Cornuti della vecchia arte moderna, Abscondita, 2008 (1956).
  • F. Gadducci, L. Gori, S. Lama, Eccetto Topolino, NPE Editore 2020.
  • R. Barilli, Una mappa delle arti nell’epoca digitale, Marietti, 2019.
  • G. Botta, Pollock e Rothko, Il gesto e il respiro, Einaudi, 2020.

Bibliografia di riferimento, consigliata per ulteriori approfondimenti:

  • R. Barilli, Scienza della cultura e fenomenologia degli stili, il Mulino, Bologna, 1997 (1982).
  • G. Dorfles, L’intervallo perduto, Skira, Milano, 2012 (2006).
  • M. McLuhan, Capire i media. Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore Editore, Milano, 2011.
  • J. A. Gaitán (a cura di), dispense estratte dal catalogo della 8 Edizione della Biennale di Berlino (29.5-3.8.2014), KW Institute for Contempoary Art, Berlin, 2014.
  • G. Altea e M. Gisbourne, dispense estratte da: URP! Dieci posizioni tra pubblico e privato, Silvana Editoriale, Milano, 2006.
  • M. Gisbourne, dispense estratte da: Two Artist one expression | Double Act, Prestel, Munich, Berlin, London, New York, 2007.
  • Christo e Jeanne Claude, The Floating Piers, project for lake Iseo, Italy (2014-2016), Taschen Editore, Köln, 2016.
  • M. Gayford, Artisti a Londra, Bacon, Freud, Hockney e gli altri, Einaudi, 2018.
  • F. Stocchi, Giulio Paolini, Del Bello ideale, Koenig Books, London, 2019.
  • Emilio Vedova, Pagine di diario, Marsilio, 2019 (1960).
  • G. Maffei, Libri e documenti, Arte Povera (1966-1980), Corraini, 2007.
  • Jean Dubuffet, Asfissiante cultura, Abscondita, 2006 (1986).