Massimo Monorchio

Bio

Il suo impegno costante è incentrato sull’aspetto didattico orientato alla formazione di specifiche figure professionali che potrebbero aspirare a fare impresa creando attività innovative nel mondo dell’arte e della comunicazione. Creare sinergie con enti ed aziende affrontando anche l’aspetto su come fare impresa partendo semplicemente dalla consapevolezza delle proprie capacità creative oltre che di un grande spirito di sacrificio, inteso non solamente come dedizione al lavoro quanto come capacità di scelta responsabile di un proprio percorso di crescita lavorativa.

Massimo Monorchio si è formato presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria nella scuola di Pittura. Subito dopo il diploma si tuffa immediatamente in una ricerca concettuale della forma e del modo di proporsi come artista, con capacità e competenze artistiche nel campo delle arti visive attestate da premi, mostre personali, nazionali ed internazionali recensite da critici e testate giornalistiche di fama nazionale ed internazionale.
Nel 1989 è stato selezionato dall’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria per partecipare a “Expò Arte” Rassegna Nazionale delle Accademie di Belle Arti, che si è svolta presso la Fiera del Levante di Bari, classificandoci al Primo posto insieme ad altri tre colleghi. Dal 1991 al 1995 inizio il suo percorso artistico a livello professionale, entrando a far parte della Galleria Morabito di Reggio Calabria e iniziando a partecipare in diverse mostre collettive e personali di rilievo nazionale. Nel 1991 partecipa al Premio nazionale biennale di pittura “Primaparete” Lions Club Milano; Nel 1992 viene selezionato per a “1492 Effetto Colombo” Galoppatoio di Villa Borghese, Roma, promosso dal Ministero dei Beni Culturali.
Dal 1992 al 1994 si esibisce in una performace di moda, arte e spettacolo denominata “ModArt” e recensita a livello nazionale. Nel 1994 partecipa ad una Rassegna d’Arte “Bitz” a cura di Francesco Gallo presso il Castello Svevo Aragonese Montalbano, Messina.
Nel 1994 arriva la sua prima personale presso la Galleria Porta Rossa di Catania, dove presenta una serie di installazioni che il critico Francesco Gallo così ha commentato: “Quelli di Monorchio sono percorsi che partono da un dato mentale di sapore onirico e manipolatorio, per approdare a momenti sconosciuti del pensiero che riflette su se stesso e da luce alla materia, facendola diventare simbolica e sibillina. Si tratta di una presa di posizione spaziale che interrompe la continuità, per proporre una scansione ordinativa del piacere, del sapore intrinseco delle cose. Di tutto quanto costituisce la fondazione della realtà, anche se per ognuno, per ciascuno, essa e un discorso a parte, somigliante ad altri discorsi, ma intimamente estranea e solitaria”. La mostra viene recensita dalla rivista internazionale Frash Art. Nel 1995 una nuova personale a Ferrara presso la Galleria 9 Colonne. La mostra e la conclusione di un periodo di ricerca sul tema della “MailArt”, il risultato e positivo, viene recensita da vari giornali dove Antonio Caggiano ne ha parlato con enfasi sul Resto del Carlino.

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